sottolineature

Capita di tutto al mondo. Si deve ben decidere ogni giorno cosa evidenziare. Non si può fissare ogni stormir di foglia. I ragazzi a scuola lo sanno: imparato da soli o addirittura insegnato. Prendono il testo nella sua uniforme linda omogeneità ed evidenziano in giallo quel che è essenziale, in rosa quel che è accessorio,

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porte

Negli incubi succede che sono tante, tutte chiuse, e la salvezza sta nell’aprire quella giusta, se c’è. Uguale alle altre, inesplorata allo stesso modo. E così si cerca un segno. Vogliamo un segno, come nella vita: se mi telefona, se supero il concorso, se trovo il posto al parcheggio, se l’analisi è negativa. Poi non

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ombre

Capita di dover vivere con un’ombra che ci precede nel nostro andare, sempre. È la ferita che non si lascia dimenticare. Spesso la conosciamo, con il suo corredo di gesti subiti, parole precise, odori che non si disperdono più. A volte invece può venire da lontano e noi nemmeno lo sappiamo. È un segreto di

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bugie

Ormai son cose di bambini. O di antiquari, a voler essere appena un po’ colti. Accomodare la verità al proprio scopo è saper vivere, essere diplomatici, a volte delicati, politici, accorti, avveduti, addirittura buoni e misericordiosi, a risparmiarci il vero. E così si dice e sdice, vertigine infernale in cui le parole son solo male.

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