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Certo che li abbiamo visti, con la coda dell’occhio e il fastidio nel cuore. Per come si muovevano non c’era modo di evitarli: da un canale all’altro, da un giornale all’altro, anche nei settimanali ci si inciampava, hai un bel voltar pagina veloce, spesso ne occupavano due e li abbiamo pure sentiti, in macchina alla radio, anche le frequenze occupavano.
Certo che sono poveri, ma in fondo se la son voluta. Hanno tutto, a saper vivere: oro, petrolio, diamanti e uranio. Ma fanno la guerra invece degli affari e anche in questo non sono poi così bravi. Non vince mai nessuno e poi arrivano da noi, perché siamo qui, terra di mezzo comoda come una passerella. Ma Lourdes è da un’altra parte, e anche Santiago, glielo dite una buona volta. Vogliono udienza. Ma grazieadio che ci sono le stagioni e non arrivano tutti e un po’ ci restano, e in fondo, non si vuol dire perché sembra male, ma invece è meglio anche per loro, almeno hanno smesso di soffrire, in fondo tutti si deve morire.
E poi, che vita avrebbero avuto qua, non c’è posto per tutti, non sanno la lingua, ci rubano il lavoro, e le figlie, disturbano il passeggio nei centri storici, così belli.
Se la costruiscano, la loro storia.
Certo che li abbiamo visti, con la coda dell’occhio e la vergogna nel cuore.

Avvenire, 27 maggio 2012

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