conoscere

Di certo sappiamo che l’indaco è un felice miscuglio di ciano e magenta e che la stalagmite delle Bahamas è cresciuta al ritmo di 10 millesimi di millimetro l’anno.
Da qualche parte dell’universo, ci dicono anche, intere galassie spariscono dentro i buchi neri e nell’Oceano Indiano quasi seimila specie di pesci si affollano mentre nel Mar Morto solo qualche Archeobatterio alofilo fa compagnia a qualche Eubatterio a sua volta alofilo.
Abbiamo poi appreso con sollievo che i neutrini non corrono più veloci della luce come qualcuno pretendeva di sostenere e ci fa un piacere assurdo non dover prendere a martellate il cemento amato del nostro sapere di scuola.
È certo anche che ci sono a spaglio un po’ ovunque malesorti: mangiar polvere e acqua e nell’acqua morire, MareNostrum, mostruoso passare e andare senza lasciare tracce. Anche questo ci raccontano, e vuol farsi strada dentro di noi, ci arriva da tutte le parti, in carta e in onda, e come ci tormenta.
È un bel combattere per non piegarsi a questo che pretende di essere il nostro sapere quotidiano e così, coperti di vergogna, poter continuare a commettere la nostra vita, tutta preterintenzionale, sia chiaro. E chiediamo anche le attenuanti.

Avvenire, 5 maggio 2012

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